L’esercito americano investe in reattori nucleari portatili

L’esercito americano investe in reattori nucleari portatili

L’esercito ha bisogno di reattori nucleari portatili. Per fare questo, ha commissionato diverse società private.

Ogni organizzazione, a qualsiasi livello, deve ridurre la propria impronta di carbonio. L’esercito non fa eccezione. Negli Stati Uniti, l’esercito è uno dei maggiori acquirenti e consumatori di combustibili fossili, quindi c’è molto margine di miglioramento . Più facile a dirsi che a farsi, e bisogna poter contare su questa energia quando si tratta di vita o di morte in situazioni particolarmente delicate.

L’esercito vorrebbe avere reattori nucleari portatili

L’energia nucleare è molto affidabile e può fornire enormi quantità di energia, da 1 a 5 megawatt. Ma per rendere disponibile questa energia nel teatro di guerra, deve essere… mobile. L’esercito degli Stati Uniti ha selezionato BWXT e altre società per sviluppare un reattore nucleare portatile di quarta generazione.

L’obiettivo è avere un reattore nucleare abbastanza compatto da poter essere contenuto in un container da 6 metri per facilitarne il trasporto. Il pacchetto dovrebbe anche essere facile da implementare e idealmente dovrebbe essere pronto per essere utilizzato entro una settimana dal ricevimento.

Ha esternalizzato questo a diverse società private.

Questo reattore potrebbe anche essere dispiegato in aree disastrate che hanno perso l’accesso all’elettricità. Speriamo però che questi piccoli reattori non creino la minima catastrofe. L’idea che anche loro possano essere presi di mira dalle forze nemiche non è del tutto rassicurante, ma la gestione del rischio ha fatto molta strada da quando l’idea è stata presa in considerazione per la prima volta negli anni ’60 e ’70.

Il carburante non è arricchito (meno radioattivo) e le vasche di contenimento e la tecnologia sono molto migliori oggi rispetto a allora. Il Dipartimento della Difesa afferma in questa occasione che anche se il contenimento fallisce, non sarà una “catastrofe”.

L’elettrificazione dei militari richiederà molto, molto tempo, ma avere quella quantità di elettricità può essere molto vantaggiosa, e non solo per ragioni logistiche o a zero emissioni di carbonio. Potrebbe anche consentire di alimentare armi a energia diretta come laser e altri raggi a microonde, che sono in particolare intercettori di proiettili ideali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *