Google può mostrare annunci di piattaforme concorrenti su YouTube

Google potrebbe consentire a piattaforme di terze parti di fare pubblicità su YouTube, il che, tra l’altro, potrebbe salvare alcuni problemi all’azienda.
Secondo un articolo di Reuters, Google potrebbe presto consentire ad altri intermediari pubblicitari di pubblicare annunci su YouTube. L’azienda di Mountain View sta attualmente richiedendo agli inserzionisti di utilizzare Ad Manager per visualizzare annunci su YouTube, che è giunto all’attenzione delle autorità garanti della concorrenza nell’Unione Europea.
Google potrebbe consentire a piattaforme di terze parti di fare pubblicità su YouTube
La Commissione europea ha avviato un’indagine sulla tecnologia pubblicitaria e sulla governance di Google nel 2021 dopo due anni di consultazioni informali. Le autorità europee hanno affermato di essere particolarmente preoccupate per le potenziali restrizioni sulle piattaforme pubblicitarie concorrenti e per il fatto che gli inserzionisti debbano utilizzare Display & Video 360 e Google Ads. L’indagine si concentrerà sul fatto che Google, sussidiaria di Alphabet, abbia concesso un vantaggio sleale nello spazio pubblicitario digitale limitando i dati degli utenti a cui possono accedere gli inserzionisti e le piattaforme pubblicitarie concorrenti.
Questa concessione del colosso statunitense potrebbe aiutarlo a evitare ulteriori azioni ufficiali e una multa che potrebbe arrivare fino al 10% del suo fatturato globale, riferisce Reuters. Le entrate di Alphabet nel 2021 sono state di almeno $ 257 miliardi. Tuttavia, sembra che Google debba affrontare anche una serie di altri problemi per porre davvero fine a questa indagine.
Una concessione, tra l’altro, che potrebbe risparmiargli qualche guaio
La UK Competition and Markets Authority sta indagando sulle pratiche pubblicitarie dell’azienda. Negli Stati Uniti, i senatori bipartisan il mese scorso hanno presentato un disegno di legge che distruggerebbe l’intera attività pubblicitaria di Google se diventasse legge.
“Abbiamo sempre rapporti costruttivi con la Commissione europea. In questa fase, non abbiamo più nulla da condividere”, ha dichiarato un portavoce di Engadget. “Come con la nostra iniziativa Privacy Sandbox, ci impegniamo a lavorare con le autorità di regolamentazione e l’intero settore per ottenere il miglior risultato”.
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