Google espande il test di selezione del sistema di pagamento nel suo Play Store

Google espande il test di selezione del sistema di pagamento nel suo Play Store

Google sta espandendo il test di selezione del sistema di pagamento nel suo Play Store. È disponibile in particolare negli Stati Uniti, è interessata anche un’altra applicazione.

L’integrazione di piattaforme di pagamento alternative non è cosa da poco. Questo deve essere fatto gradualmente, soprattutto in un’infrastruttura così importante e utilizzata come il Google Play Store. Il programma pilota debutterà oggi negli Stati Uniti. Mountain View consente agli utenti negli Stati Uniti, in Brasile e in Sud Africa di scegliere il sistema di pagamento che desiderano utilizzare quando effettuano acquisti in-app.

Google espande il test di selezione del sistema di pagamento nel suo Play Store

Ci sono anche più applicazioni coinvolte nell’apertura di questo test. Oltre a Spotify, che questa settimana ha avviato un lancio anticipato delle opzioni di pagamento, Bumble si unisce alla festa. L’app di incontri consentirà ai suoi utenti di scegliere il loro sistema di pagamento preferito in alcuni paesi nei “prossimi mesi”.

Il passaggio attraverso una piattaforma di pagamento alternativa riduce del 4% le commissioni applicate dal colosso americano, secondo i documenti ufficiali. In altre parole, quest’ultimo prende sempre l’11 o il 26% di ogni transazione effettuata attraverso questi sistemi. Tuttavia, in risposta a TechCrunch, Spotify ha affermato che il suo accordo con Google è stato all’altezza delle loro aspettative di equità. Tuttavia, non sappiamo se Spotify sia stato in grado di sfruttare eventuali condizioni speciali.

È particolarmente disponibile negli Stati Uniti.

I processi sono stati annunciati per la prima volta nel marzo dello scorso anno. A settembre, Google ha annunciato che nel Play Store sarebbe stato disponibile un driver per gli utenti in Australia, Spazio economico europeo, India, Indonesia e Giappone. Google spiega di avere i primi feedback “positivi” da parte di sviluppatori e utenti che hanno potuto trarne vantaggio.

Questa sperimentazione non è affatto altruista. Come Apple, Google è sotto pressione da parte di regolatori e politici che ritengono che i creatori di sistemi operativi mobili stiano abusando della loro posizione impedendo agli utenti di effettuare pagamenti nelle applicazioni. Non è un segreto che importanti sviluppatori e media company, tra cui Spotify, Epic Games e The New York Times, abbiano unito le forze per rivendicare la possibilità di utilizzare sistemi di pagamento alternativi. Il principale concorrente di Bumble, Match Group, ha persino deciso di citare in giudizio Google per aver violato le leggi sulla concorrenza. In teoria, questo test dovrebbe aiutare Google a evitare (o almeno mitigare) le potenziali multe e gli onerosi obblighi legali in cui potrebbe incorrere.

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