Regno Unito e il suo fintech, un obiettivo chiave per gli investimenti diretti esteri

Regno Unito e il suo fintech, un obiettivo chiave per gli investimenti diretti esteri

Il Regno Unito e Londra sono ancora considerate le principali destinazioni di investimento. I servizi finanziari e professionali, così come il fintech, hanno ottenuto un’ampia accettazione.

Nonostante la pandemia, la recessione economica e la Brexit, il Regno Unito continua a essere una destinazione di investimento privilegiata per i servizi finanziari e professionali. È quanto emerge da un nuovo rapporto della City of London Corporation, che si è concentrato sul capire perché l’isola, e Londra in particolare, continui ad attrarre così tanti investitori rispetto ad altri centri finanziari del mondo.

Il Regno Unito e Londra continuano ad essere le principali destinazioni di investimento

Nel 2021, 169 società estere hanno investito 1,1 miliardi di sterline nel settore dei servizi finanziari del Regno Unito attraverso 189 diversi progetti. In termini di investimenti esteri diretti (IDE) nei servizi finanziari e professionali (FPS), il Regno Unito è al primo posto in Europa in termini di attrattività in termini di numero di progetti. Solo gli Stati Uniti stanno meglio nel mondo. Londra rappresenta la metà dell’investimento: 600 milioni di sterline in 114 progetti. I restanti 75 progetti si trovano a Manchester, Belfast, Edimburgo e Birmingham, in ordine di importanza.

Il più grande investimento in FPS nel Regno Unito è negli Stati Uniti e in Nord America (42%), seguiti da Europa occidentale (31%) e Asia Pacifico (17%). Ma mentre queste regioni forniscono gli investitori più prolifici, quattro dei 10 principali investitori aziendali nel 2021 provenivano dall’Asia del Pacifico, dall’America Latina e dal Medio Oriente.

Servizi finanziari e professionali ampiamente accettati e fintech

Secondo il rapporto, il Regno Unito continua a essere visto come un’opportunità di investimento molto interessante grazie alla disponibilità di capitali, risorse di ricerca e sviluppo e un quadro giuridico molto stabile. E se si guarda più da vicino ai progetti che producono queste risorse, il report spiega che un terzo è fintech. Nel 2021, il 32% degli investitori stranieri proveniva dal fintech. I successivi due maggiori gruppi di investitori erano servizi IT e consulenti per gli investimenti, con il 15% ciascuno.

Lo studio ha anche esaminato il ritorno del Regno Unito dopo il Covid-19. Mentre i progetti IDE sono diminuiti del 30%, nel 2022 il numero dei progetti aumenterà dell’8% e il valore degli investimenti sarà del +66%. Anche la creazione di posti di lavoro nel settore fintech è molto promettente. Prima della pandemia, il progetto creava in media 29 posti di lavoro. 44 nel 2021. Prima della pandemia, il progetto medio raccoglieva in media 4,5 milioni di sterline. Oggi circa 5,8 milioni di sterline. E questo slancio dovrebbe essere ulteriormente rafforzato.

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